Il nostro sito utilizza i cookies - alcuni sono essenziali al funzionamento del sito, altri ci aiutano a migliorare l'esperienza utente. Utilizzando questo sito, state consentendo l'uso di questi cookie. Per ottenere maggiori informazioni, vi preghiamo di leggere la nostra informativa sulla privacy.


Our site uses cookies – some are essential to make the site work; others help us improve the user experience. By using the site, you consent to the use of these cookies. To learn more about cookies, please read our privacy statement.


COMUNICATO STAMPA
DELL’ASSOCIAZIONE NATURISTA ITALIANA

Una ragazza di vent’anni approfitta di una giornata di sole per mettersi nuda su una spiaggia di Ladispoli e dei vigili urbani, chiamati da alcune persone che passeggiavano nei dintorni, sanzionano la ragazza per atti osceni.

“Non vogliamo entrare nel merito della questione – afferma Giampietro Tentori, Presidente dell’Associazione Naturista Italiana (A.N.ITA.) - andando a vedere il perché queste persone hanno chiamato i vigili. Ci sono sensibilità diverse nel nostro paese e noi Naturisti le rispettiamo. Quello che non ci va giù però è che in Italia manchi ancora una legge che tuteli il diritto di chi vuole prendere il sole nudo. Altro che oscenità. Un corpo nudo è quanto di più naturale possa esistere. Anche sul concetto di pubblica decenza si potrebbe aprire un libro di considerazioni. In una società in evoluzione qual è il concetto di decenza?”

In Italia abbiamo alcune regioni e qualche Comune che garantiscono il diritto al Naturismo. Ma se andiamo all’estero, in particolare in Francia, dove per legge, nel sud di questo paese, tutti i comuni devono avare un tratto di litorale dedicato alla pratica Naturista.

“Lo scorso anno – continua Tentori – cinque persone sono state sanzionate a Bibbona perché erano nude su una spiaggia storicamente frequentata da Naturisti. In quel caso abbiamo sentenze che dicono che in quei luoghi è possibile praticare il Naturismo. Oltre a perdere occasioni per avvicinare un turismo che nella sola Europa conta oltre venti milioni di praticanti, troviamo inaccettabile che uno stato moderno non tuteli un diritto fondamentale a stare nudi su una spiaggia. Possiamo discutere sui luoghi, su come segnalare la spiaggia nudista, ma non possiamo più tollerare che in alcune regioni si debbano fare centinaia di chilometri per un diritto elementare, quello di stare nudi su una spiaggia. Come associazione contatteremo al più presto tutti i senatori e gli onorevoli per chiedere con forza che questa legislatura ponga fine a questo vuoto legislativo definendo una volta per tutte come e dove in Italia sia possibile praticare il Naturismo”.